giovedì 13 dicembre 2012

Gluten Free Expo 2012: l'intervista (parte 1)

Prendete un tardo pomeriggio di metà dicembre, temperatura gelida, location il Brixia Expo, incontriamo Juri Piceni e Mariapia Grandossi, i creatori del Gluten Free Expo 2012, la prima fiera interamente dedicata al gluten free in Europa.

Li troviamo intenti ad abbellire il grande albero di natale all'ingresso, con parenti e amici a dar man forte, bastano pochi secondi per capire la loro passione. Tra palline, telefonate e il fiato sul collo della signora che deve chiudere la struttura, ci rechiamo negli uffici, quasi fosse una cosa seria, e si inizia.

1. Presentazioni.
J: Io Juri Piceni e lei Mariapia Grandossi, abbiamo la S-attitude, si occupa di marketing sportivo (www.s-attitude.com). Io sono diabetico da 5 anni e Mapy ha scoperto di essere celiaca appena dopo.

2. Cosa è la celiachia?

M: La celiachia è conoscenza, basta conoscere ciò che puoi fare e ciò che non puoi, conoscere è uguale a non avere limiti.
J: La prima volta è stato un bigné, abbiamo preso la ricetta della pasta choux e l'abbiamo adattata, aggiungendo o togliendo un pò di questo o di quello per ottenere il miglior risultato, bisogna reinterpretare, Mapy fa da sola la [eliminato per conflitto d'interessi], la gente oggi non ha più voglia di cucinare, dovrebbe riscoprirlo perché è semplice e se conosci sai dove puoi arrivare!

[Juri prende lo smartphone, scopriamo che è cuoco stellato sfornato dalla scuola alberghiera, e ci mostra le foto di ciò che preparano (creano?) ... tiramisù, bigné, pane cotto al forno a legna da assaggiare con gli occhi (siamo sicuri che non sia meglio essere celiaci?) ... e poi quel croccante di quinoa (aspettiamo assaggio o almeno ricetta), fantastico]
Riprendiamo...

3. Perché il Gluten Free Expo? Perché nonostante il difficile periodo economico?
M: In Europa non c'è nulla di simile. Inoltre noi celiaci abbiamo solo qualche negozio e un piccolo spazio nei supermercati poi nulla. Sono stata in Australia, ad est e ad ovest, il gluten free è all'ordine del giorno, lo trovi ovunque, dal bar nel centro commerciale fino al ristorante indiano o cinese o anche giapponese. In Italia il problema è secondo me legato alla tradizione perché i prodotti italiani più famosi al mondo [pasta, pizza ndr] prevedono tipicamente il glutine.
J: Il Gluten Free Expo deve essere in Italia perché è questa la patria del cibo, le fiere alimentari sono tutte in Emilia ma Brescia era il posto giusto sia per la posizione strategica sia per la concentrazione di molte aziende. Se avessi pensato in termici economici non l'avrei fatto. Ma l'industria alimentare italiana cresce e quella senza glutine ancora di più, non potevo aspettare, era l'anno giusto, quando hai un progetto comune lo fai e basta!

4. Chi vorresti che venisse a Gluten Free Expo?
J: Tutti i celiaci per espandere la propria conoscenza ma anche i non celiaci affinché capiscano che non è una malattia, è solo una nuova interpretazione che con la giusta attenzione non scombussola assolutamente la vita. Mi piacerebbe venissero anche molti ristoratori con la voglia di conoscere e di fare, per svegliarli fuori! Basta poco, vengono qua, frequentano i corsi ed in pochissimo tempo sarebbero in grado di offrire un servizio in più ai celiaci, come per esempio il bar qui sopra che ora offre prodotti gluten free.

5. Costi, risorse e difficoltà.
J: Puoi comprare un ... [un signor appartamento ndr] ... tutto questo ha comportato 15 mesi di lavoro più le spese materiale e tutte quelle che giorno dopo giorno saltano fuori ... per fortuna 53 aziende ci hanno dato fiducia, ne abbiamo contattate circa 1000, per posta, di persona durante le fiere, abbiamo girato l'Italia e preso 2 persone per tutto ciò, devi stimolare continuamente le aziende, il tuo evento devi crearlo, renderlo unico e venderlo ... e da gennaio siamo di nuovo in strada.

... continua a leggere la seconda parte

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