Alla fine del 2012 è stato pubblicato il sesto
rapporto sulla "Mobilità sostenibile" elaborato da Euromobility. Su
un campione di 50 città analizzate Brescia ne esce con un ottimo secondo posto
generale dietro soltanto a Torino. Ma questo risultato è veramente
significativo?
Consideriamo le piste ciclabili. In questo
settore Brescia è al settimo posto con poco più di 6 chilometri ogni 1000
abitanti (dati 2011). Tale dato risulta tuttavia poco esaustivo in quanto
andrebbe quantomeno valutato in relazione alle peculiarità territoriali,
sociali e demografiche della nostra città. Inoltre, una buona strategia di
ciclomobilità urbana deve essere associata alla fruibilità delle strutture che
la compongono.
Proviamo quindi a carpire la situazione da chi le percorre tutti
i giorni in lungo e in largo, Alberto Tira, titolare Bicilogistica, il
servizio di consegna in bicicletta che puoi scoprire qui.
A che punto è la ciclomobilità bresciana?
Indegna, è una cosa indegna! Bisogna cambiare il modo di pianificare, progettare ed eseguire le piste ciclabili. Inoltre, è necessario un cambio radicale di mentalità, siamo indietro non 40 ma ben 50 anni rispetto a tante città del nord (clicca qui per vedere un esempio!). E poi tra gradini, buche e sampietrini mancanti ...
In primo luogo è la viabilità automobilistica che si dovrebbe adeguare a quella ciclopedonale, non il contrario. In generale servirebbero:
- piste ciclabili semaforizzate che permettano uno scorrimento fluido a 20 km/h;
- attraversamenti eseguiti correttamente, evitando anche i piccoli gradini;
- piste ciclabili accanto a tutte le grandi arterie, come ad esempio via Triumplina;
- la chiusura del centro storico, senza complesse fasce orarie e permessi vari;
- l'aumento del prezzo dei parcheggi cittadini come già sperimentato ed accettato in tante città;
- l'incentivazione delle aziende e dei dipendenti che utilizzano la bicicletta, come già accade in Germania.
Per creare un sistema efficiente ed integrato a servizio di Brescia servono circa 10 milioni di euro, una cifra discreta ma perché non ricavarli evitando di realizzare l'inutile e ben più costoso parcheggio sotto il castello?
Brescia è una città che vorrebbe andare in bicicletta, sarà quindi necessario imparare a progettare e costruire meglio le nostre piste ciclabili, magari ascoltando le esigenze di chi realmente ne usufruisce.
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